Traumatologia Cranica

Il trauma cranico viene distinto in trauma cranico maggiore o minore in base alle modalità di svolgimento, alla forza di impatto agente sulla scatola cranica e al grado di alterazione dello stato di coscienza.

Fatta eccezione per i traumi cranici con perdita di coscienza che richiedono assistenza rianimatoria e provvedimenti neurochirurgici emergenti, un’entità di comune riscontro durante l’attività ambulatoriale neurochirurgica è l’esito di un trauma cranico, anche minore o passato inosservato, noto come ematoma sottodurale cronico.

Infarcimento emorragico temporale sinistro con falda di ematoma sottodurale temporale sinistro satellite: sequenza assiale TC encefalo basale

Ematoma sottodurale cronico bilaterale: sequenza TC encefalo basale, si apprezzano le due falde emisferiche ipo-iperdense

L’ematoma sottodurale cronico è una raccolta ematica fluida che si accumula nello spazio intracranico compreso tra la dura madre e il tessuto cerebrale, più frequente nella popolazione di età superiore ai 65 anni; la genesi in più del 50% dei casi è imputabile ad un trauma cranico che determina l’iniziale lento e minimo sanguinamento di un vaso durale. Nel 25% dei casi si possono riscontrare ematomi sottodurali cronici bilaterali. Altri fattori di rischio sono:

  • assunzione di terapia antiaggregante (ASA, clopidogrel)
  • assunzione di terapia anticoagulante (Warfarin o nuovi anticoagulanti)
  • malattie della coagulazione
  • neoplasie
  • abuso alcolico
  • pregresso ematoma sottodurale cronico

Lo stillicidio ematico è all’origine della formazione di un coagulo riparativo e di membrane che per un meccanismo osmotico richiamano fluidi. Pertanto, il sanguinamento iniziale si cronicizza nello sviluppo di una raccolta fluida che lentamente può crescere e formare una vera e propria falda liquido-ematica sottodurale che esercita una compressione sul tessuto cerebrale condizionando la comparsa di sintomi: deficit motori, deficit sensitivi, alterazioni del linguaggio, crisi epilettiche.

Considerando che l’esordio dei sintomi è graduale oppure il peggioramento clinico in genere è lento, indispensabile è un inquadramento specialistico e una diagnostica adeguata. L’esame principe è la TC cerebrale che documenta senza dubbio la presenza di un ematoma cronico sottodurale.

L’entità dei sintomi, il volume della falda nonché le patologie concomitanti del paziente, condizionano la scelta terapeutica, che nei casi più blandi può prevedere un trattamento conservativo con terapia medica, oppure nelle forme più severe può contemplare l’opzione chirurgica di svuotamento dell’ematoma mediante una piccola craniectomia o craniotomia a seconda dei casi. Sia l’opzione conservativa che chirurgica possono richiedere la temporanea sospensione della terapia antiaggragante o anticoagulante previo accordo con lo Specialista di riferimento.

Nuovi provvedimenti prevedono anche procedure endovascolari di embolizzazione dell’arteria meningea media responsabile della vascolarizzazione durale per il consolidamento dei risultati, il contenimento delle recidive o come unico trattamento per i pazienti ad alto rischio. Una ponderata decisione terapeutica iniziale condivisa con il paziente e un controllato monitoraggio ambulatoriale clinico e radiologico sono il presupposto per la guarigione completa e la prevenzione delle recidive.

PATOLOGIE TRATTATE

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